venerdì 14 settembre 2012

watch this space

In a few days, we'll be leaving for a short holiday in Italy. We're looking forward to seeing family and friends, swimming in the sea and eating good food.

But we already have big plans for when we come back home. We'll be spending the last week of our holiday working on the house, while the little guy is at kindergarten.

This is what the master bedroom looked like when we first saw it. Including the floral curtains and the fake flowers. Yep, as fake as they get.

The big guy will work on the attic, you know, big important work with serious power tools. I am planning much more cosmetic/superficial work in our bedroom. When we bought the house, this was one of the rooms in best condition (you'll have to use your imagination for the other ones, these pictures are embarrasing enough). We basically just moved our (mismatched) furniture in, and concentrated on other parts of the house.

Do you notice the desert storm theme going on in here?

Bit by bit, though, things have gotten worse. Moving boxes (both fully and empty) started to appear. Lack of storage and organization became apparent when piles of clothes/books/magazines/toys started taking over the space. But things got really out of control when the time came to empty the attic so that the big guy could start renovating that part of the house. So much so for preserving a haven of peace, etc., etc.
Now, with winter approaching, I feel that the time has come to reclaim this space.

Luckily, that ugly monster of a wardrobe was no longer there when we moved in. Not that the replacement we bought at Emmaus is much more glamorous. But we'll have to make it work.

So, here's a list of things I would like to do:
  1. paint 3 walls out of 4 white
  2. paint the ceiling white
  3. paint the wall behind our bed a very dark blue
  4. make and install curtains
  5. choose art for the walls
  6. look for bedside tables
  7. finish reupholstering chair
  8. hang lights on both sides of the bed
  9. finish headboard
  10. (ask the big guy to) hang shelves in the alcove
  11. reorganize closet
  12. find hooks for on the wall
  13. shoe storage?
Will I manage all of this in three days (the little guy goes to kindergarten 3 days out of 5)? Of course not. Still, it's good to have a to-do list, it helps me visualizing what I would like this space to look like.


Bear in mind, most of this is just temporary (for, say, the next 10 years). In the long run, we'd like to replaster all the walls in the room, redo the ceiling, get a custom made closet, etc. For now, we'd just like to get a nice bedroom where we can relax at the end of the day. And whatever else you do in a bedroom. Like, sleep. 

The view from the bedroom. I hope that never changes. 
Stay tuned.


martedì 11 settembre 2012

winter crafting (II) - just like everybody else

Continua, a rilento, la serie di post sui lavoretti dell'inverno scorso. E sarebbe anche ora, visto che l'estate è ormai agli sgoccioli...


In ogni caso, questa puntata vede come protagonista un modello amatissimo dalle maglieriste di tutto il mondo, Milo. Ravelry ne conta in questo momento ben 4760 versioni, e chissà quante altre ne circolano, per così dire, in incognito.


Per l'inserto sul lato ho scelto una semplicissima treccia, perché mi sembrava una delle soluzioni più "mascoline", e non ho fatto nessuna modifica al modello.



La lana viene da un ennesimo cono (comprato sul mercato di Mondovì, se siete da quelle parti vale decisamente la pena di farci un salto) ed è un mix di lana e alpaca. L'ho usata doppia, e secondo me l'effetto tweed del filato si sposa a meraviglia con l'aria rustica del modello.

Dopo un inverno di uso piuttosto intenso, la lana comincia appena a fare i primi "pallini"


Insomma, un gilet perfetto per una passeggiata nel bosco durante una bella giornata autunnale. O per giocare sulla spiaggia in primavera. In ogni caso, un indumento che tiene ben calde pancia e schiena, permettendo al contempo la più grande libertà di movimento. Perfetto per uscire a giocare fuori, all'aria aperta, e tornare a casa con le guance rosse e un secchiello pieno di tesori.


Un paio di foto "in azione". Non sono state scattate per immortalare il gilet, quindi mi scuso se non si vede benissimo, ma non avevo altro.



Last winter I knit my own version of Milo for the little guy. For the insert, I've chosen the most simple cable. The yarn is a wool and alpaca blend, from a cone bought on the market. There was no brand on the cone, but it's held very well so far (after one whole winter of rather intensive use) and did not pill much - the closeup pics show a little bit of pilling, but it's very acceptable in my opinion. 
The tweedy look of this yarn is in my view a perfect match for the pattern. It's "manly", and perfect for outdoor adventures. The final result makes me think of walks in the forest on a beautiful atumn day, of little hands holding treasures found on the beach, of red cheeks. I really like it. 

Il cappello da puffo è mio di quad'ero bambina, fatto anch'esso ai ferri da una zia. Il nano lo adora.




giovedì 6 settembre 2012

cosa mangiamo stasera?

è estate. fa caldo. l'ora di cena incombe e non so cosa preparare. nessuno ha voglia di andare a fare la spesa.
capita un po' a tutti, suppongo.
in situazioni di questo genere, di solito, c'è una ricetta sempre pronta a venire in mio soccorso. non è niente di straordinario, un'umilissima frittata, ma a me sembra speciale perché a casa dei miei questo piatto non si mangiava mai. solo di recente ho scoperto perché: mio padre sembra non amare le frittate. le uova sì, in tutti i modi: strapazzate, all'occhio di bue, sode, alla coque, e chi più ne ha più ne metta. da piccolo le rubava anche da sotto alle galline per bersele, la mattina presto, ancora calde. a me le uova piacciono, per carità, ma non mi spingerei a tal punto. e insieme alle uova, sulla tavola dei miei ci sono spesso e volentieri anche tutti gli altri ingredienti tipici di una frittata. patate, ancora meglio se quelle fredde del giorno prima (che dire, ognuno ha i suoi gusti), cipolle, verdure crude o preparate in vario modo. addirittura la pasta avanzata, saltata in padella. eppure nella mia infanzia questi ingredienti non si univano mai per dare vita all'italianissima frittata. "a papà non piace". queste quattro parole bastano di solito a bandire un piatto dal desco familiare.

è solo in età adulta, quindi, che ho scoperto il piacere di una buona frittata. da quando abbiamo piantato un orticello in un angolo del giardino, poi, le verdure non mancano mai. perché il bello di questa ricetta è proprio questo: sono possibili infinite variazioni, e spesso ho già in casa (o al massimo nell'orto) tutto quello che mi serve. essendo però una ricetta semplice, per me è più che mai importante che gli ingredienti siano di qualità. insomma freschi, locali e preferibilmente biologici.


tanta borragine e un po' di acetosella pronti a finire in padella



Frittata con quello che capita

uova (più o meno una a testa)
patate (se le lessate sul momento è meglio toglierle un paio di minuti prima che siano completamente cotte. insomma, meglio dure che spappolate. sennò quelle fredde avanzate di ieri vanno benissimo)
una cipolla, un paio di scalogni o qualche cipollotto
pancetta affumicata o speck tagliati a dadini
verdura mista a piacere: bietoline, spinaci, tarassaco, borragine, acetosella, ravizzone, fagiolini, zucchine, ecc.
menta, timo, salvia, erba cipollina o rosmarino

in una padella antiaderente, far soffriggere in un po' d'olio la cipolla affettata finemente e la pancetta. aggiungere le patate lesse tagliate a fette. se le patate sono novelle, si può anche lasciare la buccia. quando le patate cominceranno ad avere una bella crosticina dorata, aggiungere le verdure: quelle a foglia vanno tagliate a listarelle, le zucchine a fettine e i fagiolini (già sbollentati) a pezzetti. proseguire la cottura ancora per un paio di minuti, finché le verdure non cominciano ad appassire. aggiungere per ultime le uova sbattute con gli aromi tritati, sale e pepe. cuocere per qualche minuto, girare la frittata (e qui vi voglio!) e cuocere ancora per un paio di minuti. la frittata è pronta quando l'uovo non è piú trasparente e comincia a formarsi una crosticina dorata in superficie. togliere dalla padella, appoggiare su un foglio di carta assorbente e portare in tavola. Buon appetito!

p.s. questa è la base, ma si può variare all'infinito. l'altra sera mi sono accorta all'ultimo momento di non avere neanche un pochino di pancetta in frigo, ma ho rimediato con un pezzo di feta tagliata a dadini (che ho aggiunto insieme alle uova) ed era buona lo stesso. oppure si potrebbero aggiungere un po' di pinoli, o dell'uvetta. insomma, non ci sono regole fisse.



e i miei, cosa mangiano loro nelle calde serate estive? si fanno due spaghetti aglio, olio e peperoncino, che vanno sempre bene. tranne quando hai un nano di tre anni. che "all'uomo piccolo il peperoncino non piace". non ancora, quantomeno.